domenica 24 gennaio 2010

La Venere delle Apuane

LA VENERE DELLE APUANE




Venere, dea della bellezza è assimilata alla greca Afrodite, concepita come l'intima potenza animatrice e propiziatrice dell'attività creatrice dell'uomo, sia nel mondo fisico sia in quello del pensiero e dell'azione. E' anche garante del successo degli uomini politici.



Afrodite ( Venere ), particolarmente venerata a designare l'amore celeste e l'amore terreno, cioè quello sacro e profano; dùnque, Dea della bellezza e dell'amore, nasce dalla spuma del mare: così com'è dipinta dal Botticelli, mentre approda sulla valva di una grande conchiglia, spinta da Zefiro, vento primaverile.



In ogni Venere, la bellezza e purezza del corpo, pur nella sua integralità e sacralità, peserà quella voluttà e quella femminilità, che manifesterà perennemente il segno del dominio: conquista, desiderio, profanabilità. E' sufficiente richiamare un'altro dipinto, contemporaneo alla “ Nascita di Venere “ del Botticelli, quello de “La fuga di Nastagio”, per coinvolgere l'amara realtà sopra accennata: qui, nel quadro, “il Cavaliere rincorre e sviscera la fanciulla che gli si era rifiutata.



Il tema coinvolge, da sempre, il tragitto dell'umanità, rapportandola alla vita mondana, ben oltre la felicità, i piaceri, la condizione naturale, i diritti della persona.



Rispetto alla pittura, è più difficile affidare, al freddo marmo, tante palpitazioni ed un meglio connotato realismo. ( Una materia, il marmo, anche essa carica di fatica e sudore, causa di profonde ferite nel corpo sociale ). Ed ecco! per via del levare, liberando progressivamente il masso, affinando il concetto, l'idea, di questa Venere delle Apuane, legandola ai contenuti e forma dei “ Prigioni “di Michelangelo.

Intrigare questa Venere, cogliendone il momento dell'impaccio, nel togliere l'indumento bagnato e strettamente fasciato al torace, è cogliere l'attimo di una difficoltà temporanea con il proprio essere. Vieppiù, l'impedimento si manifesta annodando le braccia a fiocco, appesantendo il movimento con quel anfratto di conchiglia, sulle spalle.

Spogliarsi del fastidioso ostacolo suggerisce una dipendenza invisa da qualcuno o da qualcosa: suggerisce l'ansia di una liberazione comunque ed ovunque, sulla pelle del proprio corpo, spiritualmente e materialmente.





Apuania, 28.12.2009.

L'APUANO

( il giovane )

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